Domenica 24 luglio 2021, “Pastasciutta Antifascista”
Ieri, in località Pus di Ponte nelle Alpi, si è tenuta la tradizionale “PASTASCIUTTA ANTIFASCISTA”. I successivi post di apprezzamento apparsi nei vari social hanno dato a Maria Rita, Gabriele e a tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita della giornata la soddisfazione di vedere uno SPI partecipe, prepositivo e, non ultimo, con una MEMORIA ANTIFASCISTA da vero PARTIGIANO.
Moltissimi i partecipanti che hanno passato una lieta giornata insieme (e dopo un anno e mezzo di pandemia serviva proprio!!). Un plauso particolare allo SPI del Cadore partecipe in gran numero nonostante la lontananza e il periodo estivo.
Interessante e partecipata la conferenza “STORIA E MEMORIA” – Il difficile passaggio della coscienza politica alle nuove generazioni. Ne hanno discusso Il Prof. Francesco Franchi (Docente universitario), il Prof. Enrico Bacchetti (Direttore ISBREC), Gabriele Ganz ( Segretario SPI CGIL Lega di Belluno), Maria Rita Gentilin (Segretaria Generale SPI Belluno), Beatricesofia Urso (Rete degli Studenti Medi) e Renato Bressan (Segretario regionale SPI).
Alla scuola e ai nonni (direi piuttosto alle famiglie) il difficile compito di tramandare quei valori etici, quelle verità storiche che tanto aiutano la Democrazia in questa fase di oscurantismo populista e revisionista. Importantissimo ed essenziale trasmettere alle nuove generazioni il RICORDO. Questo non è più il tempo dei “conflitti generazionali” ma è il tempo “dell’aiuto generazionale” e gli adulti devono farsi carico di trasmettere il RICORDO e la STORIA.
Seminare è raccogliere, se nulla si semina nulla si raccoglie. La semina “doverosa” non sarà facile (le cose belle non sono mai facili) ci dovremo adeguare anche all’uso delle nuove modalità di trasmissione (social ec.) ma se per fatica o pigrizia non trasmetteremo a figli e nipoti i Ricordi e i Valori saremmo tutti responsabili di questa ondata “nera e populista” che mina le coscienze e la Democrazia.
Dopo la conferenza nulla di meglio di una ottima “pastasciutta antifascista” accompagnata da un onesto bicchiere di rosso. Complimenti ai cuochi e a coloro che si sono prodigati in cucina e ai tavoli.
Non ultimo un BRAVI a John Wise e la sua band che hanno allietato il pomeriggio.
Un MEGA GRAZIE a tutti gli organizzatori e ai collaboratori!!!!!
L’origine della Pastasciutta Antifascista
Il 25 luglio del 1943, a seguito della riunione del Gran Consiglio del Fascismo, Mussolini viene destituito e arrestato. Dopo 21 anni terminava il governo del Partito Fascista. Il Re designò il Maresciallo dell’esercito Pietro Badoglio come nuovo capo del governo.
Nonostante la caduta del Fascismo, la guerra continuava a fianco dei tedeschi: nei giorni successivi l’arresto vi furono numerose sollevazioni popolari; il 28 luglio, a Reggio Emilia, i soldati spararono contro gli operai delle Officine Reggiane facendo 9 morti.
I Cervi non vennero immediatamente a conoscenza della notizia della caduta di Mussolini perché impegnati nei campi, ma fu sulla via del ritorno a casa che incontrarono numerose persone in festa.
Sebbene sapessero che la guerra non era davvero terminata, decisero di festeggiare comunque l’evento, un momento di pace dopo 21 anni di dittatura fascista. Si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio dal caseificio e prepararono chili e chili di pasta.
Una volta che questa fu pronta, caricarono il carro e la portarono in piazza a Campegine pronti a distribuirla alla gente del paese. Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso: anche un ragazzo con indosso una camicia nera (forse era l’ultima rimasta?) fu invitato da Aldo a unirsi e a mangiare il suo piatto di pasta.
Da Casa Cervi partì quel giorno uno degli eventi spontanei più originali per festeggiare, come disse Papà Cervi, il “più bel funerale del fascismo”.